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SIAMO PRONTE!

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Ebbene, siamo pronte!



L'appello della nostra allenatrice Stefania è arrivato e noi rispondiamo puntuali!

Ebbene, siamo pronte, vogliamo aggiudicarci il titolo di società e di conseguenza il pass per Volpiano. Vogliamo dare il massimo, e speriamo di riuscirci! Siamo sicure di farcela!

Non vogliamo andare a volpiano solo per la gara in sè, ma per vivere un'esperienza insieme, correre e divertirci, perchè non siamo solo atlete (che parola grossa!) ma amiche che amano trovarsi insieme all'allenamento.

Vogliamo anche ringraziare la nostra allenatrice, che sappiamo è giustamente in fibrillazione per questa gara: infatti la vittoria sarebbe un successo di squadra!!

Grazie anche al nostro presidente, Walter, che ci accompagna sempre, ci ofrfre solo il meglio e, soprattuto, ci sopporta!

Grazie anche a tutti quelli che dedicano del tempo a noi, e credo non sia possibile nominarLI tutti senza dimenticare qualcuno!

Allora, ci vediamo DOMENICA!Speriamo per brindare!

chiara

Pubblicato Giovedi 28 Gennaio 2010 - 08:39 (letto 7119 volte)
Comment Commenti (3) Print Stampa

avatarDa: sconosciuto Data: Venerdi 20 Luglio 2012 - 21:38

Complimenti a tutti per la qualificazione, che e8 gie0 un gdarne traguardo. Fra gli intervistati manca qualcuno speriamo che alla fine si Conti qualcosa Buon divertimento!

avatarDa: sconosciuto Data: Sabato 21 Luglio 2012 - 04:59

Immagino che spaghetti e ceinra siano stati buoni qualcuno vuole informare Carmine che gli ho preparato baccale0 e patate??????? e mo chi se lo magna che gli piace solo a lui????Che fine avete fatto , che possiamo fare noi da qua per voi.vado a strozzare il Dr. Romani responsabile della farnesina? Contatto il signor IKEA che me pare quello che in Ditta c'ha pif9 idee???Un saluto a pape0 da Giulia a cui voglio dire che nella difficolte0 si vedono gli amici. I suoi, tranne quello che io da sempre sostengo che non vale un BIP, stanno chiamando tutti!!!!!Milko, Franco R., Claudio, Antonio M. che fa il ns Agente all'HAVANA!!!!Tornate presto, ma in sicurezza.Paola

avatarDa: sconosciuto Data: Lunedi 23 Luglio 2012 - 06:39

Il punto secondo me sta nel tnrimee e nel significato che gli si de0.Dal significato originario: penetrazione sessuale con costrizione mediante forza o minacce, via via il concetto si e8 allargato dall'oggettivite0 della definizione dell'atto in se8 alla oggettivite0 delle intenzioni del violentatore (come se le intenzioni e potessero essere oggettive e non soggettive). Per buona misura e ulteriore confusione si e8 resa oggettiva anche la percezione della violentata. Da qui l'affermazione che si legge sovente nelle statistiche delle violenze sessuali il tot percento delle donne ha subito violenza ma non la percepisce come violenza . L'operazione e8 semplice basta allargare ed estendere il concetto di stupro e di violenza sessuale al di le0 di quello che e8 il suo significato oggettivo. Riporto qui un pezzo di Steven Pinker tratto dal libro Tabula rasa .L'orrore che lo stupro suscita conferisce un valore speciale nel tentativo di comprendere la psicologia di uomini e donne. Lo studio della violenza carnale e8 dominato da un imperativo morale: ridurne la frequenza. Ogni scienziato che getti luce sulle sue cause merita ammirazione, e visto che nessuno arriva alla verite0 grazie a una rivelazione divina, meritano rispetto anche coloro che esplorano teorie che possono rivelarsi sbagliate. La critica morale dovrebbe colpire solo chi impone dogmi, ignora le prove o mette il bavaglio alla ricerca.Il problema e8 che la sensibilite0 attualmente dominante va in tutt'altra direzione.Nella vita intellettuale moderna l'imperativo morale prevalente nell'analisi di questo fenomeno consiste nel proclamare che la violenza carnale non ha nulla a che vedere con la sessualite0.E' un mantra che va recitato ogni volta che si affronta l'argomento. Lo stupro e8 un abuso di potere e di dominio in cui lo stupratore tende a umiliare, coprire di vergogna, confondere, degradare e terrorizzare la vittima recita una dichiarazione delle Nazioni Unite del 1993. Il suo obiettivo primario consiste nell'esercitare il potere e il dominio su un'altra persona .Tale presa di posizione trova eco in un corsivo pubblicato nel 2000 dal Boston Globe: Lo stupro non c'entra con il sesso; c'entra con la violenza e con l'uso del sesso per esercitare il potere e il dominio La violenza in famiglia e l'aggressione sessuale sono manifestazioni delle stesse potenti forze sociali: il sessismo e l'esaltazione della violenza .Quando una columnist iconoclasta scrisse, su stupro e abusi familiari, un articolo che dissentiva da queste posizioni, un lettore rispose: Da uomo attivamente impegnato da oltre un decennio come educatore e consigliere ad aiutare gli uomini a mettere fine alle violenze che fanno subire alle donne, trovo il corsivo di Cathy Young del 15 ottobre inquietante e deprimente. Essa confonde le questioni mancando di riconoscere che gli uomini sono socialmente condizionati da una cultura patriarcale che continua a dar manforte alla violenza che essi esercitano contro le donne, se decidono di esercitarla .Quel consigliere era cosec profondamente radicato nell'ideologia dominante da non accorgersi che la giornalista aveva contestato il dogma da lui ritenuto vero per definizione, non mancato di riconoscerlo . E il suo linguaggio gli uomini sono socialmente condizionati da una cultura patriarcale ripropone pigramente uno slogan familiare.La teoria ufficiale dello stupro ha origine in Contro la nostra volonte0 , un libro scritto nel 1975 da Susan Brownmiller, femminista del genere .Esso divenne l'emblema di una rivoluzione che cambif2 il modo di vedere la violenza carnale; il punto, perf2, e8 che la nella sua teoria la Brownmiller si spingeva ben oltre l'affermazione del principio morale per cui le donne hanno diritto a non essere aggredite sessualmente. Sosteneva che lo stupro non ha nulla a che vedere con il desiderio sessuale degli uomini, ma e8 una tattica tramite la quale l'intero sesso maschile opprime l'intero sesso femminile. Nelle sue celebri parole: La scoperta dell'uomo che i suoi genitali potevano servire come arma per generare paura deve essere annoverata fra le pif9 importanti scoperte dei tempi preistorici, insieme con l'uso del fuoco e le prime rozze asce di pietra. Dalla preistoria ai nostri giorni, e8 mia convinzione, lo stupro ha svolto una funzione critica. Si tratta ne9 pif9 ne9 meno che di un consapevole processo di intimidazione mediante il quale tutti gli uomini mantengono tutte le donne in uno stato di paura .Da qui nacque il moderno catechismo: lo stupro non c'entra con il sesso, la nostra cultura sociale condiziona gli uomini a stuprare ed esalta la violenza contro le donne. Tale analisi e8 un frutto diretto della teoria della natura umana fatta propria dal femminismo del genere: gli esseri umani sono tabulae rasae (devono essere addestrati o socialmente condizionati a volere qualcosa); l'unica pulsione umana significativa e8 quella verso il potere (quindi il desiderio sessuale e8 irrilevante); e ogni pulsione e interesse e8 di gruppo (per esempio del sesso maschile e di quello femminile), non di singoli individui.A causa della dottrina del Buon selvaggio, la teoria di Brownmiller attrae anche molti che non aderiscono al femminismo del genere. Dagli anni Sessanta si e8 diffusa fra le persone colte l'idea che si deve pensare alla sessualite0 come a qualcosa di naturale, non di vergognoso e sporco. Il sesso e8 buono perche9 e8 naturale e le cose naturali sono buone. E poiche9 lo stupro non e8 buono, non c'entra nulla con il sesso. La violenza carnale deve quindi avere origine in istituzioni sociali, non nella natura umana.Lo slogan e8 violenza, non sesso e8 giusto sotto due aspetti.E' assolutamente vero nella prima e nella seconda parte per la vittima, che vive lo stupro come un'aggressione violenta, non come un atto sessuale. E, nella prima parte, e8 vero per definizione per lo stupratore, giacche9, senza violenza o coercizione, non si puf2 parlare di stupro.Ma che lo stupro abbia qualcosa a che vedere con la violenza non significa che non abbia nulla a che vedere con il sesso, come il fatto che la rapina a mano armata abbia qualcosa a che vedere con la violenza non significa che non abbia qualcosa a che vedere con il desiderio di possesso. I malvagi possono usare violenza per ottenere sesso esattamente come usano violenza per ottenere altre cose che desiderano.La dottrina lo stupro non c'entra con il sesso passere0 alla Storia come un esempio di incredibile e folle illusione popolare.E' manifestamente assurda, non merita l'aura di sacralite0 in cui e8 avvolta ed e8 contraddetta da una massa di prove.Pensiamoci un momento.Primo dato di fatto sotto gli occhi di tutti: accade spesso che un uomo voglia fare l'amore con una donna che non vuole fare l'amore con lui. E, in questo caso, usa ogni tattica a disposizione degli esseri umani per influire sul comportamento altrui: corteggiare, sedurre, adulare, raggirare, tenere il broncio, pagare.Secondo dato di fatto evidente: alcuni uomini ricorrono alla violenza per avere quello che vogliono, senza curarsi delle sofferenze che provocano. C'e8 chi rapisce i bambini per chiedere un riscatto, chi acceca la vittima di una rapina perche9 non possa riconoscerlo davanti ai giudici, chi gambizza un complice per aver fatto la spia con la polizia o il membro di una banda concorrente e chi uccide uno che nemmeno conosce per la marca delle sue scarpe sportive.Sarebbe straordinario, in contraddizione con tutto cif2 che si sa sugli uomini, che nessuno ricorresse alla violenza per ottenere un rapporto sessuale.Ora applichiamo il buon senso alla dottrina che vuole che gli uomini si diano allo stupro per gli interessi del sesso cui appartengono.Un violentatore rischia sempre che la donna si difenda e lo colpisca.In una societe0 tradizionale rischia la tortura, la mutilazione e la morte per mano dei parenti della vittima.Nella societe0 moderna rischia di passare un sacco di tempo in prigione, nonche9 di essere a sua volta violentato, se non ucciso (il famoso codice non scritto dei detenuti).Davvero gli stupratori, nell'assumersi questi rischi, si sacrificano altruisticamente per il bene dei miliardi di estranei che compongono il sesso maschile?Non e8 molto credibile, e lo e8 ancora di meno se si ricorda che gli stupratori sono spesso dei poveracci, persone agli ultimi gradini della scala sociale, mentre i principali beneficiari del patriarcato sono i ricchi e i potenti.E' vero che in guerra gli uomini si sacrificano per un bene maggiore, ma in questo caso o vengono arruolati di forza o possono sperare, quando le loro imprese diverranno note, nell'incensamento pubblico.In genere i violentatori, invece, compiono le loro azioni in privato e cercano di tenerle segrete.E, nella stragrande maggioranza delle epoche e dei luoghi, un uomo che stupra una donna e8 trattato da rifiuto umano.L'idea che tutti gli uomini siano impegnati in una brutale guerra contro tutte le donne cozza contro l'elementare dato di fatto che gli uomini hanno madri, figlie, sorelle e mogli CHE STANNO LORO PIU' A CUORE DI QUANTO STIA LORO A CUORE LA QUASI TOTALITA' DEGLI ALTRI UOMINI.Per dirla in termini biologici, i geni di ogni persona vanno in giro nel corpo di altre persone, mete0 delle quali sono del sesso opposto.Insomma, si puf2 davvero credere che, letteralmente, la nostra cultura insegni agli uomini a violentare o esalti i violentatori ?Anche una certa insensibilite0 del sistema giudiziario di un tempo per le vittime di violenza carnale ha una spiegazione pif9 semplice di quella secondo cui tutti gli uomini traggono beneficio dallo stupro.Fino a epoca recente, nei processi per stupro ai giurati veniva ricordato il monito di Lord Matthew Hale, giurista del diciassettesimo secolo, per cui la testimonianza di una femmina va valutata con cautela, perche9 un'accusa di violenza carnale e8 facile da muovere e da essa e8 difficile difendersi, anche se l'accusato e8 innocente .Il principio e8 coerente con la presunzione di innocenza incorporata nel nostro sistema giudiziario, per il quale e8 preferibile lasciare in liberte0 dieci colpevoli che mettere in galera un solo innocente.Ma supponiamo, anche in questo caso, che gli uomini che hanno applicato tale politica allo stupro l'abbiano piegata ai loro interessi collettivi.Supponiamo che abbiano esercitato una qualche pressione sulla bilancia della giustizia per ridurre al minimo la possibilite0 di venire loro stessi, un giorno, accusati di stupro ingiustamente (o in circostanze ambigue) e che non abbiano dato abbastanza peso all'ingiustizia subita dalle donne nel vedere i loro aggressori andarsene via liberi.Questo sarebbe davvero ingiusto, ma non sarebbe ancora un incoraggiare lo stupro come consapevole tattica per tenere sottomesse le donne. Se fosse questa la tattica degli uomini, perche9, tanto per cominciare, avrebbero dovuto fare della violenza carnale un reato?Quanto all'idea che credere alla teoria non e8 sesso sia pif9 morale, essa e8 semplicemente errata. Riconoscendo che la sessualite0 puf2 essere fonte di conflitto, e non solo sano piacere reciproco, non faremo altro che riscoprire una verite0 che gli osservatori della tragica condizione umana hanno rilevato lungo tutta la Storia. E se un uomo stupra per il sesso, questo non significa che non puf2 evitarlo o che dobbiamo scusarlo, non pif9 di quanto dobbiamo scusare un uomo che spari a un negoziante di liquori per impadronirsi della cassa o che dia un colpo in testa a un automobilista per rubargli la BMW.Per concludere, si pensi al quadro dell'umanite0 dipinto dalla teoria delle femministe del genere.Come fa notare la femminista dell'equite0 Wendy McElroy, secondo quella teoria persino il marito, il padre, il figlio pif9 amorevole e gentile trae beneficio dallo stupro della donna che ama. Nessuna ideologia che muova accuse cosec spietate agli uomini come classe puf2 medicare alcuna ferita. Puf2 solo, come contropartita, generare ostilite0 .



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